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Fin Dove Arriva L’Osteopatia ?

Créé le : martedì 20 aprile 2010 di Elena Villa, Patrick Chêne

Dernière modificaton le : giovedì 12 maggio 2011

Quando cominciamo ad occuparci di osteopatia rapidamente ci si pone la questione delle molte tecniche dal diverso approccio.

È necessario restare strutturali? O è meglio mettere un po’ di muscolare?

È necessario affidarsi alla strana tecnica craniale e in quella fluttuante viscerale?

Per mio conto la risposta è stata subito “no!” alla prima domanda e “sì!!!” tre volte “sì” alla seconda.

Poi è giunta presto la questione del sincretismo. In effetti, i nostri precursori in osteopatia veterinaria, F. Lizon e D. Giniaux, si occupavano anche di medicina tradizionale cinese.

Possiamo domandarci se è utile unire le due filosofie. La risposta ancora una volta è tre volte “sì”. Soprattutto sarebbe un peccato privarsene.

In molti casi ne ho avuto l’esperienza diretta.

Questa mattina ancora un caso ha messo in evidenza in modo flagrante quello che chiamiamo accoppiamento dei meridiani.

I meridiani dell’agopuntura, infatti, sono accoppiati a due a due: un meridiano Yang e uno Yin… uno bianco e uno nero, uno alto e uno basso… due opposti e complementari…

Una cagnolina, Fanny, minuscolo incrocio Papillon, mi è portata alla visita per una paresi apparsa improvvisamente, caratterizzata da un cedimento del treno posteriore della durata di qualche ora.

La diagnosi è una sciatalgia, a cui fa seguito un trattamento farmacologico classico ma poco efficace; si sentono voci di una chirurgia (su un paziente di 15 anni!), senza dubbio per risolvere un’ernia del disco.

La visita osteopatica mette in evidenza un blocco dell’asse cranio – sacrale, un blocco a livello di diaframma e di numerose vertebre toraciche.

Nulla questa volta che apparentemente mettesse in relazione un meridiano dell’agopuntura o un suo punto Yu, che sono peraltro un classico di queste due medicine.

Oggi è la reazione di Fanny che ci guida verso il vero problema, una perturbazione molto forte della coppia:

 Polmone / Grosso Intestino

 Non appena liberata la vertebra toracica 13, Fanny si mette ad iperventilare fortemente…cosa che ci avvicina ai polmoni… E continuerà così per 10 minuti buoni, come se finalmente potesse prendere abbastanza aria (ricordiamo il blocco del diaframma).
 Alla fine della seduta, per due volte nel breve tempo di un minuto, ha defecato nella clinica, una gran quantità di feci dure e secche.

Come se la manipolazione avesse dato una grossa spinta al meridiano polmone e subito dopo a quello in cui l’energia di quest’ultimo si riversa, il meridiano del Grosso intestino.

 Conclusione:

 Si scopre che la costipazione, non menzionata nell’anamnesi, è un problema abbastanza vecchio.
 Che piuttosto che di sciatica si sarebbe dovuto parlare di ingorgo delle pelvi, che causava dolore, rigidità e dunque paresi.
 Dalla fine della manipolazione, Fanny che camminava con i posteriori semi flessi, ricomincia subito a muoversi con i posteriori normalmente estesi…

Come accade di sovente, la percezione delle tensioni e il loro trattamento è osteopatico, ma la medicina cinese apporta il suo contributo in spiegazioni e riporta la malattia in un contesto che dura da molto tempo… in questo caso la costipazione…

Abbiamo del materiale su cui riflettere riguardo al concetto di fatalità delle malattie…

E poi se l’osteopatia si estende fino alla medicina cinese, non ci saranno forse altre direzioni in cui estenderla ?



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